Peter Abelard's Various Conceptions of Place ( Locus) : from Attributes of Substances to Collections
31-56 p.
This article traces the development of Peter Abelard's innovative conceptions of place, from the Dialectica to his theological writings. It proposes that there were a number of shifts in his models, the most important of which was the reduction of place, both substantial and quantitative, which had been classified as accidental or semi-accidental, to his ultimate view in which place is a collection of things which are contained in some way. Other variations, such as the relationships between God and place or incorporeals and place, differed less regularly between his works, and there are even occasional internal discrepancies within them. In the conclusion, I summarise this article's findings and discuss possible reasons for Abelard's shifting models. [Publisher's text].
L'articolo ricostruisce lo sviluppo delle innovative concezioni di luogo (locus) che si leggono nell'opera di Pietro Abelardo, dalla Dialectica agli scritti teologici. Lo studio suggerisce che Abelardo abbia in più casi cambiato il proprio modello. Il cambiamento più importante è quello per cui il luogo, sia sostanziale che quantitativo, che era stato classificato come accidentale o semi-accidentale, viene ridotto, nella posizione finale di Abelardo, a un insieme di cose che, in un modo o nell'altro, sono contenute. Altre oscillazioni, riguardanti la relazione tra Dio e luogo o tra luogo e realtà incorporee, non determinano cesure così nette tra gli scritti abelardiani, e presentano anche occasionali discrepanze interne. Nella conclusione si riassumono i risultati della ricerca e si discutono alcuni possibili ragioni per l'adozione, da parte di Abelardo, di modelli tra loro differenti. [Testo dell'editore].
-
Artículos del mismo número (disponibles individualmente)
-
Información
ISSN: 2704-7083