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Trauma complesso e migrazione : Mohamed

2018 - Franco Angeli

125-130 p.

Trauma e migrazione, due aspetti che messi vicini comportano un estrema vulnerabilità. Cosa può fare l'analista? La risposta è estremamente complessa, forse intanto avere fiducia, "resistere" nel senso della resilienza, non cedere all'impulso umano di fuggire dall'orrore che un trauma di questo genere fa sentire nel corpo e nella psiche, cercando di rimanere in intima connessione con le emozioni proprie e del paziente. Questo comporta la necessità di "sentire", prima del paziente, funzionando da contenitore e cassa di risonanza di sentimenti intollerabili. La dimensione "storica" e la dimensione "relazionale" acquistano in questo modello un'importanza fondamen tale: recuperare una narrazione e restituire al paziente traumatizzato quel senso di coe sione di cui ha bisogno l'essere umano per accettare la propria verità psichica. [Testo dell'editore].

Trauma and migration, two aspects that together convoy to extreme vulnerability. What can the analyst do? The answer is extremely complex, as it involves a series of actions that he should undertake. The starting point is to be confident, "resist" in terms of resilience, do not surrender to the human impulse that the horror of a trauma of this kind makes you feel in the body and mind, remain in intimate connection with his own emotions and the patient's ones. This involves the need to "feel", before the patient, to function as a container and sounding board of intolerable feelings. The "historical" dimension and the "relational" dimension become in this model fundamental: their role is to restore a narration and to regive to the traumatized patient that sense of cohesion the human being needs for accepting his own psychic truth. [Publishers' text].

Forma parte de

Psicobiettivo : rivista quadrimestrale di psicoterapie a confronto : XXXVIII, 2, 2018