Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2017
165 p.
La ripresa iniziata nel 2015 viene confermata dai dati del 2016 (e da quelli, ancora parziali, del 2017). È arrivata, ma non è arrivata nel modo e con l'intensità che ci aspettavamo. In questi ultimi anni, l'editoria è stata investita da cambiamenti che riguardano ogni aspetto: i processi e i flussi produttivi (il print on demand), la comunicazione (i social: da Facebook a Twitter a piattaforme sempre più visuali che testuali), la gestione della logistica distributiva (Arianna+), i modi e i luoghi in cui acquistare, il tempo da dedicare alla lettura dei libri. Un panorama che oggi si presenta più ricco di offerte e di opportunità. Eppure, quello del dopo crisi, è uno scenario in cui tutto è cambiato, compresi i paradigmi con cui si guardava il mondo. A cominciare proprio dal cliente/lettore.
Dagli anni della crisi, l'editoria libraria italiana è uscita sicuramente più internazionale, con una maggiore capacità di proporre e vendere diritti degli autori italiani sui mercati stranieri (non più solo per bambini e ragazzi, ma anche titoli di narrativa) e di realizzare coedizioni internazionali, soprattutto nel settore arte e bambini. [Testo dell'editore]
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