La coscienza incarnata : come la materia diventa immaginazione
29-47 p.
In questo articolo si sostiene la tesi che la coscienza non possa essere compresa in termini di cognizione, dal momento che quest'ultima rappresenta la capacità di risolvere problemi e non è congruente con le categorie psicologiche della soggettività, dell'emozione e della libertà di scelta. D'altra parte l'autore rifugge anche da ogni teoria disincarnata della coscienza e propone, sulla scorta di Edelman, di considerare la coscienza come uno straordinario salto evolutivo che caratterizza la vita a partire dai vertebrati superiori in poi.
Le parole, o meglio la coscienza narrativa, rappresentano per Lorenzini un veicolo che la coscienza può imboccare, dando luogo a conseguenze di ampia portata, ma non è con la grammatica e la sintassi che nasce la coscienza, bensì a livello primario, quando un individuo, segnato dall'esperienza personale, accede al valore metaforico delle percezioni. Da quel momento in poi ha luogo un nuovo tipo di evoluzione, o meglio l'evoluzione imbocca una nuova strada: quella dello sviluppo psicologico individuale, con tutte le conseguenze di cui siamo noi stessi espressione e testimoni allo stesso tempo. [Testo dell'editore].
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Información
Código DOI: 10.3280/RPR2017-001004
ISSN: 2037-7851