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L'arte del Rinascimento : l'Italia e il sentimento tedesco della forma

2001 - Sillabe

206 p.

"Questo libro, ultima tra le grandi opere dello storico dell'arte svizzero, tradotta qui per la prima volta in italiano, costituisce a tutt'oggi la più bella e chiara sintesi per comprendere i legami e le diversità che intercorrono tra l'arte italiana e quella tedesca del Rinascimento. Esempio di adamantina prosa scientifica accessibile anche ai non specialisti, L'Italia e il sentimento tedesco della forma, che originariamente l'autore pensava di intitolare Sulle orme di Goethe. Noi e l'Italia, costituisce anche una sorta di testamento spirituale. Wölfflin cerca di definire un nuovo equilibrio tra il classicismo delle sue prime opere e l'interesse che successivamente, a partire dalla monografia su Dürer, egli aveva rivolto alle caratteristiche peculiari e autonome dell'arte nordica rinascimentale. "".

Di solito l'Italia è trattata partendo dal significato che questo tema ha assunto per noi tedeschi ... in questo libro i rapporti tra Nord e Sud non sono però analizzati dal punto di vista storico in base alle singole personalità artistiche, ma in modo più sistematico, secondo presupposti formali e psicologici"". Con questo libro Wölfflin intendeva gettare un ponte tra due sponde, tra la 'spinta verso il Sud' che aveva caratterizzato le opere dei suoi celebri predecessori (Goethe, Stendhal, Burckhardt, Taine), e le caratteristiche peculiari dell'arte rinascimentale tedesca. Perciò, come ebbe modo di confessare, ""ho evitato qui il gesto clamoroso preferendo quello consueto, quotidiano, perché ogni significato profondo evita qualsiasi fragore"".

Heinrich Wölfflin (Winterthur 1864 - Zurigo 1945) si formò a Monaco e a Basilea, dove succedette come professore di storia dell'arte a Jacob Burckhardt. Insegnò quindi a Berlino, Monaco e Zurigo. Tra le sue opere principali, che hanno segnato una svolta nella storia dell'arte di questo secolo, vanno ricordate Rinascimento e Barocco (1888), L'arte classica (1889), Albrecht Dürer (1905) e Concetti fondamentali della storia dell'arte (1915).