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Come è possibile la debolezza della volontà (nella filosofia di Donald Davidson)?

2016 - Franco Angeli

131-149 p.

L'autore analizza criticamente il concetto e il problema della Debolezza della Volontà nella filosofia della mente e dell'azione di Donald Davidson. Dopo averne chiariti i presupposti teorici, sostiene che la Debolezza della Volontà crea nell'impianto filosofico davidsoniano una serie di incoerenze dovute alla clausola "tutto considerato" per i giudizi prima facie; all'attribuzione della Debolezza della Volontà a meri meccanismi causali; all'incompatibilità di akrasia e giudizi dal valore incondizionato; all'eccessiva linearità con cui l'azione, per Davidson, si sviluppa da un'intenzione; alla effettiva efficacia causale associata a tali giudizi. In base a queste incoerenze l'autore giunge alla conclusione per cui la Debolezza della Volontà nel sistema filosofico di Davidson non è ammissibile come problema teorico. [Testo dell'editore].

After analysing it, the author of this essay expresses his criticism of the notion and of the problem of the Weakness of Will in the philosophy of mind and action of Donald Davidson. In Davidson's philosophical system, Weakness of Will is source of a number of incoherences. These incoherences are 1) the "all things considered" clause in prima facie judgments; 2) the attribution of Weakness of Will to simple causal mechanisms, 3) the incompatibility between unconditional judgments and akrasia, 4) the supposed straightforwardness of the relation between intention and action as conceived by Davidson, 5) the effective causal efficacy of the unconditional judgments. Given these incoherences, the author of the present essay claims that Weakness of Will does not find its place as a theoretical problem in the philosophy of Davidson. [Publisher's Text].

Forma parte de

Paradigmi : rivista di critica filosofica : XXXIV, 2, 2016