Valori e rischi trasformativi delle crisi
55-71 p.
Le "crisi", intese sia in senso esistenziale che psicopatologico, possono destabilizzare la personalità fino al precipitare dei quadri clinici o, al contrario, fungere da agenti catalizzatori di nuovi sviluppi psicologici. Nelle iniziazioni, nel rituale analitico, come nelle esperienze limite (malattia terminale, vissuti di premorte), si realizzano le condizioni per nuovi, a volte sconvolgenti, insight. La capacità di fronteggiare lo spettro della morte, fino a compiere un atto di abbandono nelle mani del destino, può preludere alla mobilitazione di insospettabili energie e quindi a una conversione qualitativa della libido, con conseguente modificazione stabile dell'orizzonte di coscienza. Jung stesso nella sua autobiografia se ne fa testimone. Le diverse forme di sofferenza mentale possono essere "rilette" come passaggi critici e come occasioni di un riavvio del processo di individuazione. La psicodinamica del processo di crisi viene descritta nei suoi meccanismi di messa in liquidazione di precedenti equili
bri in vista di riassetti più adeguati ed innovatori. Dopo aver esaminato l'impatto della crisi su differenti tipi di personalità e senza misconoscere i rischi fantasmatici e reali dell'esperienza drammatica, l'Autore propende per un'interpretazione creativa della malattia e dell'evento critico, intesi come episodi di "morte-rinascita". La guarigione autentica non potrà coincidere con la restitutio ad integrum dovendo configurarsi piuttosto come ri-concepimento della propria esistenza. [Testo dell'editore].
Forma parte de
Studi junghiani : rivista semestrale dell'Associazione italiana di Psicologia Analitica : 15, 1, 2002-
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Información
Código DOI: 10.3280/JUN2002-015003
ISSN: 1971-8411