Dal margine al centro : un itinerario riflessivo per un'epistemologia dell'(in)giustizia di genere e una pedagogia femminista
P. 190-207
La violenza sulle donne sta assumendo la forma di un vero e proprio femmigenocidio che viene perpetrato a livello globale (Segato, 2023), una "guerra contro le donne" che non si può più interpretare come singoli episodi della sfera privata ma come frutto di un patriarcato sistemico e di un "mandato di mascolinità" (Segato, 2015) che ha le sue radici nella cultura Illuminista e Coloniale.
La deprivatizzazione della violenza sulle donne porta a interrogare il rapporto tra genere, razza e classe nelle discriminazioni intersezionali (Crenshaw, 1989), con un focus sulla necessità di riportare l'attenzione sul tentativo di esternalizzazione della violenza sulle donne da parte del mainstream e sul nesso che sussiste tra colonialità e verticalizzazione dei rapporti in relazione al sessismo interiorizzato (hooks, 2021) che, trascendendo il rapporto uomo-donna, dimostra la pregnanza formativa del modello patriarcale e l'esigenza di problematizzare le dicotomie e l'ideologia del gender.
Per far emergere le complesse strutture oppressive che discendono dal modello patriarcale, bisogna percorrere un itinerario che, con una modalità riflessiva (Nuzzaci, 2011), ci porti dal margine al centro (Hooks, 2023), dal tentativo di comprendere le motivazioni della violenza ai costrutti sedimentati per innescare un processo di coscientizzazione (Freire, 2004) nelle nuove generazioni.
Promuovendo una pedagogia femminista, la proposta è di improntare azioni pedagogiche che riportino al centro la cittadinanza come pratica di appartenenza al contesto di vita e come pratica di ampliamento delle possibilità e delle condizioni perché le persone oppresse in seno alla struttura patriarcale coloniale (uomini e donne) possano ri-appropriarsi del centro, acquisendo agency per agire la trasformazione delle strutture di pensiero e di potere sessiste. Per questo è necessario dare corpo alla parola, una parola capace di descrivere lo stato di marginalizzazione e oppressione e possa far emergere, riflessivamente le relazioni di potere per dare vita a visioni alternative di giustizia e di vita buona (Benhabib, 2019). [Testo dell'editore]
Violence against women is taking the form of a real femmigenocide that is being perpetrated globally (Segato, 2023), a "war against women" that can no longer be interpreted as individual episodes of the private sphere but as the result of a systemic patriarchy and a "mandate of masculinity" (Segato, 2015) that has its roots in the Enlightenment and Colonial culture. Deprivation of violence against women leads to questioning the relationship between gender, race and class in intersectional discrimination (Crenshaw, 1989), with a focus on the need to bring attention to the attempt to “outsource” of violence against women by the mainstream and the link that exists between colonialism and verticalization of relationships in relation to internalized sexism (Hooks, 2021) that, transcending the man-women, demonstrates the formative significance of the patriarchal model and the need to problematize the dichotomies and the ideology of gender.
To bring out the complex oppressive structures that descend from the patriarchal model, we must follow a pathway that, with a reflective mode (Nuzzaci, 2011), takes us from the margin to the center (hooks, 2023), from the attempt to understand the motivations of violence to the constructs sedimented to trigger a process of awareness (Freire, 2004) in the new generations. Promoting a feminist pedagogy, the proposal is to base pedagogical actions that bring citizenship back to the center as a practice of belonging to the context of life and as a practice of expanding the possibilities and conditions because oppressed people within the patriarchal colonial structure (men and women) can re-appropriate the center, acquiring agencies to act to transform the structures of thought and sexist power.
For this reason, it is necessary to give substance to the word, a word capable of describing the state of marginalization and oppression and that can reflexively bring out the relationships of power to give life to alternative visions of justice and good life (Benhabib, 2019). [Publisher's text]
Is part of
Educational reflective practices : 1, 2024-
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Information
ISSN: 2279-9605
KEYWORDS
- Gender justice, Gender violence, Patriarchy, Feminist pedagogy, Decolonial pedagogy
- Giustizia di genere, Violenza di genere, Patriarcato, Pedagogia femminista, Pedagogia decoloniale