La rappresentazione della razionalità terapeutica fra tempo e destino

L'autore, muovendosi dalle contraddizioni del tempo presente, si sofferma sulle categorie elementari del pensiero generatrici di senso: il tempo, il progetto e la relazione. l'autore, di conseguenza, rivolge l'attenzione alle rappresentazioni della relazionalità nel costituirsi del campo relazionale. l'ordine del tempo vissuto è l'unico tempo in cui è possibile una evoluzione psichica e il destino, in senso psicologico, trova nella relazione analitica l'inevitabile e costitutivo coprotagonista. In antitesi ad una cura che prevedella necessità di integrare lo sfondo traumatico, nell'immaginario collettivo del tempo presente il diritto alla felicità si costituisce come meta del divenire. Ma non si tratta di ricerca re la felicità, la meta che andrebbe ricerca ta è la libertà mentale dai fantasmi della psiche e del sapere che, se illuminati? anche attraverso una particulare forma di intelligenza?.

possono perdere la loro funzione terrifica e aprirci al riso e con esso all'oblio per restituirci ingenuità e speranza. [Testo dell'editore].

Starting from an examination of the contradictions inherent in the present time, the author focuses on the elementary categories of thought that generate meaning: time, the project and the relationship. The author consequently turns his attention to the representations of relationality in the constitution of the relational field. The order of lived time is the only time in which psychic evolution is possible and destiny, in the psychological sense, finds in the analytical relationship the inevitable and constitutive c?protagonist. In antithesis to a cure that envisages the need to integrate the traumatic background, at this time in the collective imagination the right to happiness is constituted as a goal. But it is not a matter of seeking happiness, the goal that should be sought is mental freedom from the phantoms of the psyche and the knowledge, which, if enlightened? even through a particular form of intelligence?.

can lose their terrifying function and open us up to laughter and with it to oblivion to restore our naivety and hope. [Publisher's Text].