Dalla madre fascista al vitino da Vespa : la rappresentazione della figura femminile in una comparazione fra donna fascista e le modelle della Vespa Piaggio : magrezza e biondezza fra riappropriazione e commercializzazione
P. 197-218
L'immaginario visuale del regime fascista sposa una figura femminile sinuosa e curvilinea che concorre a sancire l'inscindibilità fra l'individuo donna e la maternità e, contemporaneamente, a oggettificarlo in funzione dell'evasione maschile. Nell'immediato dopoguerra diviene invece centrale la promozione di un modello di fisico longilineo. Il caso della Vespa Piaggio evidenzia la saldatura tra la necessità di promuovere i prodotti dell'industria italiana e quella di costruire la fisionomia dei nuovi consumatori, riguardo a cui la dimensione femminile svolge il ruolo di sparring partner e oggetto del desiderio maschile, imperniandosi sul prototipo della donna “al passo coi tempi”: magra, bianca, giovane e cittadina del mondo. [Testo dell'editore]
The fascist visual imaginary entails a sinuous and curvilinear female figure, highlighting the deep connection between womanhood and motherhood, and, at the same time, objectifying it for men's entertainment. In the immediate Post War period, however, a slim body type became central. The case of Vespa Piaggio highlights the connection between the need to promote the so-called Made in Italy and the need to shape the physiognomy of new consumers: from this point of view, the female dimension plays the role of sparring partner and object of male desire, proposing the paradigm of the woman “in step with the times”: thin, white, young and capable of being a citizen of the world. [Publisher's text]
-
Articles from the same issue (available individually)
-
Information
DOI: 10.1400/290475
ISSN: 2283-9852