Eja eja baccalà! : D'Annunzio, violenza politica e culture della memoria a Trieste e nell'Alto Adriatico

Il presente lavoro analizza le trasformazioni del paesaggio monumentale lungo l'odierno confine italo-sloveno e nell'Alto Adriatico in generale. Prendendo come caso studio il collocamento della statua di Gabriele D'Annunzio a Trieste nell'estate del 2019, fa vedere l'impatto delle pratiche commemorative legate alla sua erezione e ne indaga le implicazioni politiche. Avvalendosi di materiale documentario inedito e proveniente da diversi archivi, il saggio coniuga la funzione di D'Annunzio e della sua esperienza fiumana con la violenza politica postbellica, studiandone le ripercussioni sulle successive politiche della memoria in ambito confinario. Si dimostra così che i due aspetti sono intrinsecamente collegati e che la memorializzazione di D'Annunzio fa parte di un più ampio mosaico di iniziative volte a produrre un paesaggio di confine adatto a sostenere una narrazione storica selettiva. [Testo dell'editore]

This work analyses the transformations of the monumental landscape in the Italo-Slovene borderland and in the Northern Adriatic in general. Taking as a case study the construction of the statue of Gabriele D'Annunzio in Trieste in the summer of 2019, it shows the impact of its commemorative practices and its political implications. The essay is based on new material from several archives and it connects the function of D'Annunzio and of his march on Fiume (Rijeka) with the postwar political violence. In particular, it studies its impact on the cultures of memory in a borderland context. It demonstrates the interconnection between postwar violence and memory politics and it shows that the memorialization of D'Annunzio is part of a mosaic of initiatives, aimed at construct a border landscape which sustains a selective historical narrative. [Publisher's text]