Interpretazione dell'emergenza : riflessioni cliniche

L'autore espone alcune considerazioni sull'influenza che l'emergenza Covid-19 ha riverberato nel mondo interno dei pazienti e della terapia stessa. Prende in considerazione la fase iniziale, Fase 1, in cui il lockdown ha modificato l'assetto terapeutico. Nella successiva Fase 2, con la riapertura parziale della socialità, si pongono nuovi problemi riguardo alle fantasie collettive e a quelle dei pazienti, relativamente a un "ritorno alla normalità" che appare più oneroso e meno semplice di quanto si era fantasticato. Vengono riportati il sogno di un paziente che si sta avvicinando alla conclusione della terapia durante il lockdown; il sogno pur in una seduta a distanza fa scaturire una sorta di intimità onirica condivisa tra paziente e analista. Tale intimità si ripercuote in una reverie dell'analista al risveglio a ridosso della seduta.

Successivamente viene riportato un flash clinico di una paziente che riprende le sedute in presenza nella Fase 2, ripresa che si rivela più complessa del previsto nella gestione di un'attesa riparativa tra un sentimento di timore e di speranza al tempo stesso. [Testo dell'editore].

The author supports some reflections on the influence that the Covid-19 emergency has brought on the internal world of patients and of the therapy itself. The initial phase is considered (Phase 1). During this period the lockdowdn changed the therapeutic structure. In the subsequent Phase 2, with the partial direct re-entry into social life, new problems arise with respect to collective fantasies and those of patients. The "return to normality" appears more costly and less simple than one imagined and expected. The dream of a patient approaching the end of therapy during the block is reported; even in a remote session the dream gives rise to a sort of dreamlike intimacy shared between patient and analyst.

This intimacy is reflected in the analyst's reverie upon awakening close to the session. A clinical flash is then reported of a patient resuming face-to-face sessions in Phase 2. The patient and the analyst are confronted with a recovery that turns out to be more complex than expected. The management of a reparative resumption of the therapy occurs between a feeling of fear and hope at the same time. [Publisher's text].