Media, minori e giustizia, un cortocircuito comunicativo?
215-225 p.
L'intervento mira ad evidenziare il ruolo dei newsmedia italiani nella costruzione sociale dell'immagine dei bambini "coinvolti in vicende giudiziarie", al fine di individuare eventuali distorsioni nella rappresentazione dell'universo infantile, che possano essere strumentalizzate da altri soggetti portatori di interesse, soprattutto in situazioni di conflitto. Il punto di partenza sarà una riflessione sulle conseguenze del predominio della logica spettacolare nel giornalismo, nella convinzione che il modo in cui i media "raccontano" il mondo, definendo problemi e protagonisti, incide significativamente sull'esperienza individuale e collettiva. Nell'era dell'infotainment la pervasività della costruzione mediale della realtà giudiziaria è spesso banalmente ridotta ad una rappresentazione dicotomica tra vittime e carnefici, eroi e villain, che non riproduce la realtà oggettiva dei fatti ma usa stereotipi per raccontare non solo i bambini ma anche altre figure come gli assistenti sociali, gli avvocati,
i giudici. Al contrario, ne offre una ricostruzione drammatizzata ed enfatica, incline a suscitare emozioni, impedendo una reale comprensione delle dinamiche processuali e talvolta provocando una vittimizzazione secondaria dei minori coinvolti. Il contesto multimediale odierno pone interrogativi cruciali sulle ricadute che il newscoverage spettacolare può avere sulla percezione diffusa del sistema giudiziario, sulla quotidianità professionale dei magistrati e, più in generale, sulla qualità del rapporto Stato-cittadini. [Testo dell'editore].
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Information
ISSN: 1972-5221
KEYWORDS
- Giornalismo, giustizia, bambini, distorsioni, potere cognitivo mediale