La pretesa non pre-potente dell'Ordo, rispettosa del nostro io-Mistero

P. 475-482

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  • Presentazione
  • Prefazione
  • Un approccio alla problematica
  • Criterio di buona salute del Ius è il ragionevole ossequio della norma
  • Il giuridico vive prigioniero, ostaggio della ratio naturalis
  • Il giuridico resta illeggibile, per la scissione tra Dio e l'esperienza
  • Del metodo, ossia del poter attraversare il ponte di Morsdorf
  • Quel preciso realismo giuridico conforme all'appartenenza ecclesiale
  • L'irrisolta problematica circa lo statuto del Diritto canonico
  • Can. 96, la soggettività nei limiti della ratio gius-rationalistica
  • L'atto giuridico, evento personale, impone e l'oggetto e il metodo
  • Il metodo, variabile dipendente della ratio cui ricorre il canonista
  • Sottoporre la ragione all'agire giuridico conforme al Dio tra noi.
  • Regula : l'Evento si pone quale grembo, criterio del vivere
  • La res dell'agire giuridico del fedele è il suo cammino personale
  • Dall'Evento il metodo : rimanere è forma sorgiva/normativa
  • L'atto giuridico canonico, epicentro dell'ontologia della fede
  • Persone giuridiche si nasce per grazia, persona / personalità si diventa
  • L'ossequio giuridico plasma il fedele, colui che edifica la Communio
  • La pretesa non pre-potente dell'Ordo, rispettosa del nostro io-Mistero
  • Sintesi del percorso : cinque tesi e un nota bene
  • Conclusioni
  • Dal magistero
  • Indice degli autori
• Information

  DOI: 10.1400/192893

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