Il giuridico vive prigioniero, ostaggio della ratio naturalis

P. 69-88

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  • Presentazione
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  • Prefazione
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  • Un approccio alla problematica
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  • Criterio di buona salute del Ius è il ragionevole ossequio della norma
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  • Il giuridico vive prigioniero, ostaggio della ratio naturalis
  • Il giuridico resta illeggibile, per la scissione tra Dio e l'esperienza
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  • Del metodo, ossia del poter attraversare il ponte di Morsdorf
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  • Quel preciso realismo giuridico conforme all'appartenenza ecclesiale
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  • L'irrisolta problematica circa lo statuto del Diritto canonico
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  • Can. 96, la soggettività nei limiti della ratio gius-rationalistica
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  • L'atto giuridico, evento personale, impone e l'oggetto e il metodo
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  • Il metodo, variabile dipendente della ratio cui ricorre il canonista
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  • Sottoporre la ragione all'agire giuridico conforme al Dio tra noi.
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  • Regula : l'Evento si pone quale grembo, criterio del vivere
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  • La res dell'agire giuridico del fedele è il suo cammino personale
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  • Dall'Evento il metodo : rimanere è forma sorgiva/normativa
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  • L'atto giuridico canonico, epicentro dell'ontologia della fede
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  • Persone giuridiche si nasce per grazia, persona / personalità si diventa
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  • L'ossequio giuridico plasma il fedele, colui che edifica la Communio
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  • La pretesa non pre-potente dell'Ordo, rispettosa del nostro io-Mistero
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  • Sintesi del percorso : cinque tesi e un nota bene
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  • Conclusioni
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  • Dal magistero
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  • Indice degli autori
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  DOI: 10.1400/192871

  Permalink: http://digital.casalini.it/10.1400/192871