Un'utopia planetaria : l'Inter Press Service e il superamento della Guerra Fredda

Il saggio affronta un caso di studio decisamente peculiare: un'agenzia di stampa internazionale, nata nei primi anni Sessanta nei circoli e negli ambienti democratici cristiani giovanili, che mirava alla ridefinizione degli equilibri complessivi della Guerra Fredda attraverso la riforma radicale del sistema di informazione e di comunicazione mondiale. L'Inter Press Service, pensata inizialmente dentro la strategia di costruzione di una internazionale democristiana della stampa, si è affermata dapprima nel continente latino-americano, diventando progressivamente un punto di riferimento per i paesi del Terzo mondo e per il movimento dei non allineati.

L'obiettivo del saggio è di ricostruire le vicende originarie dell'agenzia, i progetti e la mission, la rete di rapporti e la visione innovativa del metodo di lavoro giornalistico, caratterizzato da una forte politicizzazione e con finalità di trasformazione radicale degli equilibri mondiali esistenti per la costruzione di una futura società internazionale. Un progetto con tratti profondamente utopistici e radicato nelle dinamiche peculiari della Guerra Fredda. [Testo dell'editore].

This article deals with a peculiar case study: an International news agency, founded during the 1960s within the political circles of the Christian democratic youth groups, aiming to change the overall balance of the Cold War. This goal had to be reached through a radical reform introducing a new International infor-mation and communication order. The Inter Press Service, originally conceived as part of a strategy for building an international network of the Christian democratic press, was active at first in Latin America, and later became one of the points of reference for the Third World countries ad the Non-Aligned Movement.

This article aims to analyse the founding moments of the Ips, as well as its projects, mission, networks, and innovative style of journalism. This method was marked by a strong politicisation and by the goal to radically transform the existing global equi-libriums so as to build a future new international society. This was a utopian pro-ject, deeply rooted within the particular context of the Cold War years. [Publisher's text].