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Esplorando il sottile confine tra reale e virtuale

2019 - Franco Angeli

17-29 p.

In questo saggio l'autore descrive il funzionamento di internet, soffermandosi in particolare sulle connessioni e le sovrapposizioni tra mondo reale e mondo virtuale, ossia un mondo invisibile che attiva fantasie e rappresentazioni personali. La vera virtualità si troverebbe allora nella nostra mente, nella rappresentazione virtuale della realtà che si sviluppa nella nostra psiche, come incontro/scontro tra mondo interno e mondo esterno. Il computer e internet vengono utilizzati in modo molto ambivalente: se da un lato promuovono una maggiore conoscenza e cultura a livello globale, dall'altro determinano abuso e dipendenza, poiché sono strumenti che favoriscono un uso solitario e narcisistico. L'autore spiega quindi come il mondo virtuale si riverbera e si connette col nostro mondo interno, sia in modo creativo e innovativo, sia regressivo e patologico. Nel cyberspazio ogni utente è virtualmente in contatto sincronico e biunivoco con tutti gli altri "punti nodali della rete",

all'interno di uno "spazio invisibile condiviso", uno "spazio topologico" multiforme e multidimensionale, in cui si percepiscono insieme la lontananza e la vicinanza, la rarefazione del vuoto e la pienezza totale, l'impotenza e l'onnipotenza, la realtà e la fantasia. Lo scritto continua con la descrizione dei social network e dei mondi virtuali: il loro successo, così come anche i loro grandi limiti e in particolare l'abuso che molti ne fanno, sono analizzabili, da un punto di vista psicologico e psicoanalitico, solo grazie a modelli di tipo gruppale e psicosociale. Si prendono poi in esame il cyberbullismo, patologia molto attuale tra gli adolescenti, e il pericolo sempre più crescente della pedopornografia. [Testo dell'editore].

In this essay, the author explains how the internet works, underlining the connections and juxtapositions between real world and virtual world, that is, focusing on an invisible world activating fantasies and personal representations. True virtuality seems to reside in our minds, in the virtual representation of reality that develops in our psyche, where inner world and outer world meet and clash. Computers and the internet are used in a very ambivalent way: if, on the one hand, they promote knowledge and create culture worldwide, on the other they favour a solitary and narcissistic use of digital devices, which can easily turn into abuse or addiction. The author then explains why the virtual world reverberates in and connects with our inner world, both in a creative and innovative, as well as in a regressive and pathological way. In cyberspace, each user is virtually in touch synchronically, in a onetoone relationship, with all other "knot points of the web", within a "shared, invisible space",

a multiform and multidimensional "topological space" where distance and closeness, emptiness rarefaction and total fullness, impotence and omnipotence, reality and fantasy are all present simultaneously. There follows a description of social networking and virtual worlds: their success, their limits and, specifically, their abuse can only be analyzed from a psychological and psychoanalytic point of view by means of group and psychosocial models. Cyberbullying, a widespread pathology among adolescents nowadays, and the everincreasing threat of pedopornography are also discussed. [Publisher's text].

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Gruppi : nella clinica, nelle istituzioni, nella società : 1, 2019