La maternità surrogata nella proposta di Regolamento europeo sul riconoscimento della filiazione in situazioni transfrontaliere

Il lavoro esamina la condizione giuridica dei figli nati attraverso la tecnica della gestazione per altri alla luce della proposta di Regolamento della Commissione europea sul riconoscimento della filiazione in situazioni transfrontaliere. In particolare, si focalizza l'attenzione sui rimedi per assicurare la continuità dei legami familiari anche di fatto e l'esercizio della relativa responsabilità genitoriale. Dall'analisi della giurisprudenza della Corte EDU in materia emerge la necessità di valutare il migliore interesse del minore rebus sic stantibus e in base alle mutevoli circostanze concrete. In questo senso, si propone di applicare la disciplina di cui all'art. 279 c.c. (e norme richiamate) ai nati da maternità surrogata e ai minori in Kafala, in quanto essa può garantire una tutela flessibile ed effettiva, in linea con la recente Riforma del codice di procedura civile [Testo dell'editore].

The essay examines the legal status of children born through surrogate motherhood in the light of the European Commission's Proposal for a Council Regulation on the recognition of parenthood in cross-border situations. In particular, the attention is focused on the remedies that can be used to ensure both the continuity of familiar relationships (also de facto ones) and the exercise of the related parental responsibility. The analysis of case law of the European Court of Human Rights shows that it is necessary to evaluate the best interest of the child "rebus sic stantibus" and on the basis of the specific situations. In this sense, we propose the application of Art. 279 of the Italian Civil Code (and of the other rules which it refers to) to children born through surrogate motherhood and to minors under the Kafala system, as it ensures a flexible and effective protection in line with the recent Reform of the Italian Code of Civil Procedure. [Publisher's text].