L'impossibile egemonia cinematografica : i film sovietici in Italia fra dopoguerra e Guerra Fredda (1944-1953)
P. 33-52
L'articolo tratta la diffusione del cinema sovietico nelle sale italiane nel periodo 1944-1953 e mira a verificarne il ruolo nel passaggio dal dopoguerra alla Guerra Fredda culturale. I film sovietici giunti allora in Italia furono pochissimi in primis perché il Cremlino rinnegò nei fatti lo slogan leniniano sul cinema come la più importante delle arti. A ciò si accompagnò una serie di problemi tra cui la censura governativa italiana non fu però il più importante. Difficoltà maggiori riguardarono i meccanismi di diffusione dei film come il passaggio dal sistema di distribuzione commerciale a quello culturale. Gli enti italiani, peraltro, non sempre agivano in sintonia con le agenzie sovietiche. Il problema fondamentale fu la debole attrazione dei film in sé, incapaci di far presa sullo stesso pubblico comunista. Le fonti utilizzate sono: la banca dati “Italiataglia”, i documenti dell'associazione culturale Italia-URSS, dell'agenzia sovietica VOKS e del governo italiano. [Testo dell'editore]
This article deals with the screening of Soviet films in Italian cinemas in the period 1944-1953. It aims to explore their role in the transition from the postwar to the cultural Cold War. Very few Soviet films arrived in Italy at the time, mainly because the USSR film industry de facto denied Lenin's slogan that cinema was the most important of all arts. This was accompanied by various issues, among which, in fact, Italian government censorship was not the most important. More relevant difficulties concerned the mechanisms of film circulation, including the quick shift from a commercial to a cultural distribution system. Moreover, Italian players did not always act in accordance with Soviet agencies. Yet, the biggest problem was the low attraction of those films themselves, which did not even appeal to the Communist audience.
The main sources used in the essay are: the online database “Italiataglia”, as well as archival records from the “Italy-USSR” cultural association, the Soviet agency VOKS and the Italian government. [Publisher's text]
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Informations
Code DOI : 10.1400/287151
ISSN: 2283-9852