Covid-19 e comunicazione istituzionale e mediatica
43-58 p.
L'articolo descrive i risultati di un'indagine condotta nell'area medioadriatica durante la prima ondata della pandemia, sulle condizioni di vita della popolazione nel periodo di quarantena, raccogliendo informazioni sulle aspettative future del campione alla luce delle trasformazioni sociali portate dalla pandemia. Inoltre, viene fornito un quadro interpretativo in merito all'impatto che la compenetrazione tra comunicazione politica e scientifica, all'interno delle dinamiche e dei meccanismi narrativi dei diversi media, ha avuto sui comportamenti sociali e sulle formazioni identitarie in un contesto pandemico che mina la sicurezza ontologica degli individui. Infine, i dati relativi alle percezioni del campione sulla comunicazione politica e scientifica vengono analizzati alla luce del fenomeno dell'infodemia, in particolare rispetto alle trasformazioni dell'agire comunicativo imposte dalla transizione digitale forzata del Paese.
I risultati hanno mostrato che la fiducia nella credibilità e nelle fonti scientifiche è giudicata principalmente come sufficiente, anche se una parte non residuale del campione tende a dubitarne o a credere che si tratti di pura manipolazione. L'articolo sostiene che la comunicazione scientifica non ha saputo uscire dall'impasse in cui lo scienziato legittima le sue affermazioni esercitando l'autorità che gli viene dogmaticamente attribuita dal buon senso, accettando la credibilità che gli viene offerta dal capitale simbolico proprio dei sistemi di credenze. [Testo dell'editore].
The article describes the results of a survey carried out in the midAdriatic area during the first wave of the pandemic, about the living conditions of the population during the quarantine, also collecting information on the future expectations of the sample, in light of the social transformations brought by the pandemic. Furthermore, is provided an interpretative framework with regard to the impact that the interpenetration between political and scientific communication, within the dynamics and narrative mechanisms of the different media, has had on social behavior and identity formations in a pandemic context that puts at risk the ontological security of collectivity. Lastly, the datas related to the perceptions of the sample about political and scientific communication are analyzed in the light of the infodemic phenomenon, in particular with respect to the transformations of communicative action imposed by the forced digital transition of the country.
Results showed that trust in credibility and scientific sources is mainly judged as sufficient, although a nonresidual part of the sample tends to doubt it or believe that it is pure manipulation. The article claims that scientific communication has not been able to get out of the impasse in which the scientist legitimizes his statements by exercising the authority that is dogmatically attributed to him by common sense, accepting the credibility that is offered to him by the symbolic capital of belief systems. [Publisher's text].
Fait partie de
Prisma : economia, società, lavoro : 1, 2020-
Articles du même numéro (disponibles individuellement)
-
Informations
Code DOI : 10.3280/PRI2020-001004
ISSN: 2036-5063
KEYWORDS
- infodemia, covid19, comunicazione politica, comunicazione scientifica, nuove tecnologie della comunicazione
- infodemic, covid19, political communication, scientific communication, new communication technologies