SAIA : Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente : supplementi : 2, 2019
[Studi sull'economia delle technai in Grecia dall'età arcaica all'ellenismo]
P. 1-152
Adam Smith e Johann Joachim Winckelmann si sono incontrati dopo due secoli. Avevano fondato l'Economia e la Storia dell'arte negli stessi anni: An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations fu stampato nel 1776, dodici anni dopo la Geschichte der Kunst des Alterthums (1764), ma l'integrazione delle due dottrine e le ricerche sull'economia dell'arte e della cultura sono praticate soltanto da pochi decenni (una data per tutte: il 1979 quando fu fondato il Journal of Cultural Economics). In questo nuovo indirizzo di studi si inserisce il volume che viene qui pubblicato, concepito e curato da Giovanni Marginesu, anche nel quadro delle ricerche della Scuola Archeologica di Atene sull'economia e i commerci antichi. Accende una luce sulla Grecia, dopo alcuni recentissimi interventi sulle produzioni dell'arte romana.
Il libro è positivista di proposito: i dieci saggi sono stati scritti non per confermare e contraddire ipotesi e modelli ma per raccogliere ed elaborare nuove informazioni, ricavate soprattutto da epigrafi, contrassegni sui prodotti e testi antichi, sulle quali costruire ipotesi future. I contributi sono anche nella prospettiva della storia quantitativa e della cliometria, due altri nuovi magisteri che ricercano ed elaborano numeri e conti, la quantitas più che la qualitas (due concetti greci, ποσότης e ποιότης, che già Cicerone aveva ritenuto utile tradurre in latino). Molti Autori sono stati Allievi della Scuola e continuano le loro ricerche nella nostra Istituzione: la pubblicazione nei Supplementi dell'Annuario è dunque particolarmente gradita.
Gli articoli trattano di alcune arti creative: architetture e statue, pitture e mosaici, alle quali era attribuito un grande valore (e talvolta anche un grande prezzo), accettato e condiviso per convenzione sociale. Ma troviamo anche altre importanti technai per fabbricare oggetti in grandi quantità e con valore d'uso: ceramiche pitturate, materiali da costruzione in terracotta, strumenti per la scrittura (indispensabili nelle città dove il sapere era una voce capitale dell'economia e le scritture pubbliche una pratica diffusa). Le monete sono considerate non solo per il valore garantito dallo Stato, ma anche come tondi di metallo da confezionare e coniare. Alcune opere erano dotate di forme e immagini, erano destinate prevalentemente alla “conspicuous consumption” e non alla distribuzione per un uso di massa (edifici pubblici a parte).
Gli autori ricostruiscono diversi aspetti dell'“economia secondaria”: materie e lavoro, produzioni e salari, costi e prezzi, valori materiali oltre che simbolici.L'augurio è che questo secondo Supplemento dell'Annuario sia una pietra angolare di nuove ricerche sull'economia dell'arte in Grecia. Verranno altri temi, anche con il contributo dell'archeologia: contesti d'uso, approvvigionamento delle materie, tecniche e strumenti di fabbricazione, organizzazione delle officine, atlante delle manifatture per l'arte e l'artigianato, traffici e mercati delle opere. E ancora: l'economia dell'arte in età romana, quando Atene ospitava importanti officine per soddisfare le richieste da tutto il Mediterraneo e inviare i prodotti fino ai più lontani regni sull'Atlantico. «So viele Berichte. So viele Fragen». Emanuele Papi [Testo dell'editore]
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SAIA : Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente : supplementi. - Irregolare = Irregular-
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Informations
ISBN: 9789609559102
ISSN: 2653-9926
DISCIPLINES