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Setting analitico e pandemia

2020 - Franco Angeli

5-24 p.

L'irruzione della pandemia con la conseguente fase di confinamento, ci ha costretto a sospendere l'abituale setting dal vivo per sostituirlo con un altro succedaneo, mediante l'uso di tecnologie che permettono la continuità del trattamento a distanza. Viene illustrata l'esperienza dell'autore con una paziente, nel passaggio dal setting in presenza a quello virtuale e poi nel ritorno a quello dal vivo. Vengono formulate alcune considerazioni generali sul setting dal vivo, per poterlo confrontare con quello virtuale. Si sostiene l'idea che l'assenza dei corpi del paziente e dell'analista in uno stesso spazio limiti le possibilità di un'autentica comunicazione e, quindi, di un'esperienza analitica, nell'impossibilità di accedere ai vissuti percettivi-sensoriali più primitivi. [Testo dell'editore].

The outbreak of the pandemic with the consequent stage of confinement, has forced the suspension of the usual setting in presence to replace it with another substitute, through the use of technologies that allow the continuity of treatment at a distance. The author's experience is shown, as he moves from a live setting to a virtual one and then back to a like one with a female patient. Some general considerations are made about the setting in presence, in order to be able to contrast it with the virtual one. The author supports the idea that the absence of the patient's and the analyst's bodies in the same space, limits the possibilities of an authentic un-conscious communication, and therefore of an analytical experience, since they do not have access to the primitive perceptive-sensorial experiences. [Publisher's text].

Fait partie de

Psicoanalisi : rivista dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi : 24, 2, 2020