Diagnosi : senso e sensibilità : nota introduttiva alla Lectio Magistralis di Nancy McWilliams sul Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM-2)

Viene brevemente introdotta la Lectio Magistralis tenuta da Nancy McWilliams in occasione della presentazione italiana della seconda edizione del Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM-2). Questa Lectio Magistralis è definita "un esempio perfetto di equilibrio narrativo tra pensiero e vita", e contestualizzata nei luoghi scientifici e relazionali che hanno visto la nascita del PDM-2. Viene sottolineato inoltre il ruolo dei molti autori - Sidney J. Blatt, Jonathan Shedler, Drew Westen, Otto F. Kernberg, Allen Frances e altri, i cui lavori sono stati pubblicati su Psicoterapia e Scienze e Umane - che hanno contribuito alla creazione di una "coscienza diagnostica" nel clinico italiano.

Infine, dopo avere tratteggiato le linee portanti della struttura del PDM-2, alla luce della tensione necessaria tra l'unicità del singolo paziente e la possibilità di ricondurlo a un quadro teorico più generale, viene riletto l'insegnamento di Karl Jaspers secondo cui «gli schemi diagnostici devono restare un tormento». [Testo dell'editore].

The keynote address held by Nancy McWilliams on the occasion of the Italian presentation of the Second Edition of the Psychodynamic Diagnostic Manual (PDM-2) is briefly introduced. Nancy McWilliams' keynote address is defined as "a perfect example of equilibrium between life and thought", and seen in the scientific and interpersonal contexts of the birth of PDM-2. It is emphasized the role played by some authors - such as Sidney Blatt, Jonathan Shedler, Drew Westen, Otto Kernberg, Allen Frances, etc., whose papers appeared also in the journal Psicoterapia e Scienze e Umane - who contributed to the creation of a "diagnostic sensibility" among Italian clinicians. Finally, the overall structure of PDM-2 is described, and Karl Jaspers' exhortation according to which «every diagnostic system must remain a torment» is reminded, in light of the necessary tension between the unique aspects of the single patient and the need of seeing them within a general theoretical framework. [Publishers' text].