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Vita d'un direttore di museo scritta da lui medesimo

2018 - All'Insegna del Giglio

284 p. : ill.

Includes bibliographical references.

Vita d'un direttore di museo scritta da lui medesimo è il titolo di uno scartafaccio che il curatore di questo libro, Raimondo Zucca (già Ispettore archeologo della Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano, ed ora professore di Storia e Archeologia del Mediterraneo antico dell'Università di Sassari e Direttore del Museo di Oristano) dichiara di aver acquistato misteriosamente in un marché aux pouces di una Cagliari solare di tanti anni orsono.È la storia del direttore ottocentesco del Museo di Antichità dell'Università di Cagliari, Gaetano Cara, invischiato in accuse di traffici illegali di reperti archeologici, scavati con il danaro del Regno di Sardegna, e di falsificazione di circa 330 idoli sardo-fenici spartiti tra il Museo cagliaritano e la collezione privata del Re Carlo Alberto.

Il curatore dell'opera è riuscito a trovare una miriade di documenti (autentici) in archivi italiani sulle storie straordinarie di questo personaggio della Cagliari del XIX secolo e tali documenti costituiscono il solido apparato critico del manoscritto Vita d'un direttore di museo scritta da lui medesimo. I 330 idoli sardo-fenici sono presentati ora nell'Antiquarium Arborense di Oristano e nel Museo archeologico di Torino nel quadro della Mostra "Carlo Alberto archeologo in Sardegna" a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e del Comune di Oristano e dei Musei Reali di Torino. [Testo dell'editore]