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La memoria del silenzio

2017 - Franco Angeli

147-152 p.

Gli eventi del secolo scorso ci lasciano ancora incapaci di delineare un futuro possibile e desiderabile. Nel frattempo spariscono gli ultimi protagonisti, testimoni dei fatti oggettivi, delle emozioni con cui sono stati vissuti, delle omissioni con cui sono stati scritti nella memoria individuale e collettiva. Questa è anche l'esperienza dell'Autrice che aveva sette anni quando la guerra finì. La sua è una memoria fatta di un silenzio dettato dalla paura, dalla stanchezza e forse dalla speranza cioè dei genitori che, tagliando il filo della memoria, per i figli sarebbe stato più facile divenire adulti normali al riparo dai colpi della storia. Solo che i traumi senza parole s'incistano nel corpo come un alimento non metabolizzato o, come afferma Bion, come un elemento beta che non è stato alfabetizzato. In fondo l'angoscia è la memoria del silenzio, la sua verità. Indelebile scia, trascorre di padre in figlio lungo una segreta genealogia delle passioni.

Per cui, come nel peccato originale, l'umanità soffre anche di quel che non sa, di una colpa dimenticata che non prevede redenzione. Secondo la mistica ebraica del '600 quando il Verbo divino si ritira per lasciar posto al mondo, nello spazio che si è prodotto vagano lettere e numeri caoticamente sparsi, brandelli del nome di Dio. Il compito dell'uomo sarà allora quello, inesauribile, di raccoglierli, numerarli, riordinarli, ricombinarli in parole e connetterli in racconti perché la creazione possa essere portata a termine, non da Dio, ma dagli uomini che sanno dialogare con altri uomini capaci di interrogare, ascoltare, comprendere, conservare e tramandare [Testo dell'editore].

The events of the last century still leave us unable to outline a possible and desirable future. In the meantime the last protagonists perish, witnesses of objective facts, emotions generated by these facts, omissions with which facts were etched in individual and collective memory. This is also the experience of the Author, seven when the war ended. Her memory is made of a silence determined by fear, exhaustion and perhaps the hope her parents had that cutting the thread of memory for their children to become normal adults, out of the hits of the history, could be easier. However, wordless trauma encyst into the body like an unmetabolised food or, as Bion says, like a not alphabetized beta-element.

After all, anxiety is the memory of silence, its truth. Unerasable path, it passes from father to son down a secret genealogy of passions. Which is why, like in original sin, mankind suffer also from what they don't know, from a forgotten guilt that non provides for salvation. According to 17th century Jewish mysticism, when the divine Verb retreats to leave in Its place the world, in the remaining space letters and numbers chaotically wander in spread tatters of the name of God. Then man's endless task is to collect them, number, rearrange, recombining in words and to connect in stories so that creation could be accomplished, not by God, but by men able to communicate with other men able too to question, listen, understand, keep and pass down. [Publishers' text].

Fait partie de

Educazione sentimentale : 28, 2, 2017