La de-posizione della sovranità dell'Io dell'analista è la relazione sociale
70-77 p.
In questo lavoro abbiamo utilizzato un caso clinico per esporre la nostra modalità di doppia presa in carico e spiegare come integriamo il lavoro tra curanti appartenenti all'istituzione pubblica e al lavoro privato. Questa collaborazione spesso è difficile e ostacolata, ma potrebbe fornire utili vantaggi e una risposta alla carenza di risorse che affligge l'istituzione. L'appartenenza alla medesima associazione e la condivisione di un modello di pensiero e di lavoro dei curanti ha permesso e facilitato l'integrazione dei diversi interventi. Viene descritto il caso di una giovane paziente borderline multi-problematica per la quale il solo trattamento farmacologico associato a un inserimento in Day Hospital, e successivamente in comunità, si era dimostrato insufficiente.
In particolare abbiamo esposto un incontro fatto con il metodo del "dialogo aperto" di Jaakko Seikkula che ha rappresentato un momento fondamentale di integrazione tra curanti e familiari e ha aperto la strada alla possibilità di associare un trattamento individuale in ambito privato con i trattamenti istituzionali già attivi. Tale modalità si è dimostrata efficace per ridurre le manifestazioni psicopatologiche della paziente. [Testo dell'editore].
With the detailed description of a clinical case, the authors illustrate how they decided to provide dual assistance to a patient by integrating their interventions as a psychiatrist in a public mental health service on the one hand and as a psychotherapist in private practice on the other. This form of cooperation is difficult and often hindered but in fact, it might prove extremely useful as an alternative solution to the lack of resources institutions are suffering from. As members of the same scientific association sharing the same modes of thought and the same working model, the two authors easily found a way of coordinating and integrating their work. This case study refers to a young, multi-problematic borderline patient: pharmacological treatment alone, even though supported by hospital day-care and then also community care, had proven insufficient.
Special reference is made to a meeting which was carried out according to the Open Dialogue Method by Jaakko Seikkula: it was a crucial occasion for integration between mental health professionals and the patient's family, which paved the way to the possibility of combining private, individual treatment to already ongoing, institutional treatment. This method proved to be effective to reduce the patient's psychopathological symptoms. [Publisher's Text].
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Informations
Code DOI : 10.3280/GRU2016-001006
ISSN: 1972-4837
KEYWORDS
- Borderline, Équipe allargata, "Dialogo aperto", Integrazione pub-blico-privato, Trattamento psicodinamico, Alleanza terapeutica
- Borderline, Extended team, "Open Dialogue", Integrated public and private mental health care, Psychodynamic treatment, Therapeutic alliance