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Le voci di dentro : trauma, voce e sistemi relazionali interni

2016 - Franco Angeli

39-64 p.

Il presente lavoro intende illustrare alcune conseguenze possibili per la psicoterapia relazionale grazie alle recenti scoperte delle neuroscienze. Il concetto di mente relazionale (Siegel e Madeddu, 2012) non solo conferma molte intuizioni dei nostri pionieri, ma ne estende la portata anche all'interno dei vissuti correlati alle funzioni relazionali emergenti, mostrando chiaramente la specularità dei sistemi relazionali interni con quelli esterni. La sfida riguarda come connettere queste due vie. Gli studi sui maltrattamenti infantili ci hanno permesso di comprendere meglio questa connessione attraverso due osservazioni: la prima, che gli abusi e i maltrattamenti continui nell'infanzia sono alla base di alcuni disturbi di personalità, soprattutto dei disturbi borderline e delle disfunzioni del legame di attaccamento, la seconda che i maltrattamenti continui e il trauma vicario configurano una disfunzione correlata ai disturbi traumatici classici, avendone caratteristiche neuropsicologiche similari.

Sul piano epistemologico questo richiede una riflessione importante sulle modalità di intervento cosiddette bottom-up da affiancare a quelle classiche top-down, modalità che richiedono una preparazione dello psicoterapeuta come persona ancora più raffinata. Attraverso alcuni casi clinici l'autore illustra come la cornice relazionale possa contenere approcci specifici sul trauma, a partire da un uso più consapevole della voce e del respiro propria e del paziente. [Testo dell'editore].

The aim of this article is to show possible consequences to relational psychotherapy thanks to recent neuroscience discoveries. Not only the developping mind concept confirms pyoneer intuitions but it extends its meaning to the experience which is linked to the emergent relational functions, showing evidently the specularity of internal and external relational systems: the challenge concerns about the correlation between this two ways. Studies about infant maltreatments give us the opportunity to better understand this, through two observatios: first, continous infant abuse and maltreatments are the basis of personality disorders, mostly borderline disorder and attachment bonds disfunction; second, both continous maltreatments and vicarious trauma configure a disfunction which is linked to classical trauma disorders, leading to similar neuropsychological features.

On the epistemological side, a reflection is necessary about a "bottom-up" interventional method which alongsides a "top-down" methods. This approach needs a even more refined preparation of psychotherapist. The author is going to describe how the relational frame can contain specific approach to trauma, starting from conscious use of patient and therapist voice and breath. [Publisher's Text].

Fait partie de

Rivista di psicoterapia relazionale : 44, 2, 2016