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Variazioni sul tema dell'archetipo

2005 - Franco Angeli

53-68 p.

Jung definisce gli archetipi come fattori emotivi, che organizzano gli elementi psichici in immagini. Queste configurazioni sono il precipitato di milioni di anni di esperienze evolutive, sono preconsce e sono le dominanti strutturali della psiche. L'archetipo è l'elemento strutturale e strutturante della psiche. Fin dai primordi, l'uomo, per conoscere il mondo, utilizza la "percezione interpretante". I cosiddetti "concetti percettivi" nascono dalla proiezione di forze psichiche sulla natura. L'urgenza di interpretare l'ignoto conferisce ad ogni atto conoscitivo una forte valenza emotiva. La comprensione del mondo equivale ad un'appropriazione. Jung parla di "tonalità affettiva" delle raffigurazioni, per indicare l'in-ten-sità di ogni atto interpretativo. D'altra parte, la valenza emotiva delle immagini le rende a loro volta "afferranti". Esiste, fin da tempi più remoti, una forma primaria di conoscenza, che è quella per "possessione", ispirazione, "divina follia", di cui parla Platone. L'Oc-cidente, da Carte

sio in poi, ha scelto di misurare, controllare, "possedere" il mondo. Resta sempre attiva, ma meno evidente, l'altra forma di conoscenza, la possibilità di essere "afferrati". [Testo dell'editore].

Fait partie de

Studi junghiani : rivista semestrale dell'Associazione italiana di Psicologia Analitica : 22, 2, 2005