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Pandemia : tra la paura e Mister Hyde

2021 - Franco Angeli

39-49 p.

In questa congiuntura vediamo in atto una paura manifesta, sana, una totale assenza di paura, ovvero una negazione che diventa pericolosa, e la paura più diffusa, quella strisciante dell'Angst o angoscia esistenziale. Il più efficace antidoto alla paura è il dialogo insieme alla cooperazione, la riflessione e l'introspezione. La pandemia ci "rivela" che, come ne La peste di Camus non è dato salvarsi da soli e che non possiamo continuare a sentirci antropocentrici: se consideriamo il creato un emporio ci ritroviamo poi a pagare un prezzo inaudito. Nonostante l'oggettiva capitalizzazione del coronavirus da parte di persone senza scrupoli che ne approfittano per perseguire i propri interessi, il negazionismo è stupido e spesso letale per sé e per altri.

La smaterializzazione dei rapporti che tendono, ancora più di prima, a essere mediati dagli schermi, rischiano per un verso di alimentare un Superio sadico dei lavoratori da remoto, impegnati nel loro compito senza interruzione, per l'altro a disabilitare rispetto alle competenze fatte di sfumature del dialogo off line. Oltre ad accentuare le diseguaglianze, il Covid contribuisce a far emergere il nostro lato sconosciuto, il perturbante che ci accompagna e con cui dobbiamo riuscire a convivere. [Testo dell'editore].

In this conjuncture we see an undisguised fear, sound, a total absence of fear, i.e. a denial that becomes dangerous, and the most widespread fear, the creeping fear of Angst or existential anguish. The most effective antidote to fear is dialogue together with cooperation, reflection and introspection. Pandemic reveals, as in THE PLAGUE by Camus, that we cannot save ourselves on our own and that we cannot keep on feeling anthropocentric: if we consider creation as a mall we will pay the highestrecorded price. Notwithstanding so many coldhearted people who capitalize coronavirus to pursue their interests, negativism is stupid and often lethal. The dematerialization of relationships that are inclined even more than before to be mediated by the screens risks to feed, on the one hand, a sadistic Superego in the remote workers engaged in their tasks without interruption, and on the other hand, to disabilitate us as far as competences made of offline dialogue nuances are involved.

In addition to the increase of inequalities, Covid contributes to the emergence of our unknown side, the "unheimlich" that goes with us and we have to live with. [Publisher's text].

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Sicurezza e scienze sociali : IX, 1, 2021