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Elaborare l'Io-corpo nel processo analitico

2019 - Franco Angeli

43-53 p.

Il lavoro tratta dell'elaborazione della presenza del corpo nel processo psicoanalitico, non soltanto di quello del paziente ma anche di quello dell'analista e del loro essere ambedue contemporaneamente in gioco. Vengono riportati esempi clinici legati all'esperienza personale o riferiti in letteratura. Sono prese in esame alcune delle questioni connesse, come l'idea che tra analista e paziente si crei uno spazio che non appartiene a nessuno dei due e, al tempo stesso, ad entrambi, il bisogno di ricorrere ad una concettualizzazione delle pulsioni nel senso freudiano del termine, il concetto di zone erogene e la possibilità di connettere fantasia inconscia ed eccitazione sessuale, l'esperienza del soddisfacimento allucinatorio primario.

Tutto ciò comporta la necessità di ricorrere a modelli psicoanalitici che prevedano lo sviluppo della vita men-tale come conseguenza di una relazione primitiva fondante fra due corpi, come, per alcuni aspetti, quella di Winnicott. Le successive conoscenze neuroscientifiche, come la realtà della plasticità, sia neuronale che fenotipica, consentono di ipotizzare un'influenza persino maggiore dell'ambiente primario e dell'azione della funzione materna sul corpo dell'infante durante lo sviluppo e di pensare ad una analoga situazione possibile durante la peculiare relazione analitica fondata su transfert-controtransfert. [Testo dell'editore].

The paper deals with the working through of the presence of the body in the psychoanalytical process: not just that of the patient, but also of the psychoanalyst and of their interplay. The Author gives us clinical examples and highlights some of the connected topics, such as: the specificity of the analytic space, the need to refer to the Freudian conceptualization of the drives, the concept of erogenous zones and the possibility of connecting unconscious fantasy to sexual excitement, the experience of the primary hallucinatory satisfaction. The Author also underlines the necessity to resort to psychoanalytical models (in some aspects like that of Winnicott) which consider the development of the psychic life as a conse-quence of a basic primitive relationship between two bodies.

Then, following neuroscientific knowledge - like the reality of plasticity, both neuronal and phenotypic - allows us to hypothesize an even bigger influence of the primary environment and of the importance of the maternal functions on the infant's body during development and to consider a similar situation during the analytical relationship based on transference-countertransference. [Publisher's text].

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Psicoanalisi : rivista dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi : 23, 2, 2019