La relatività simbolica : realtà e parola nel naturalismo critico americano
111 p.
Nella filosofia del linguaggio del Novecento , la prospettivaelaborata dal naturalismo critico americano nel periodo tra glianni Trenta e Quaranta si presenta con un profilo del tuttoeccentrico. L'originalità di pensatori come Woodbridge, Cohen,Dewey e Bentley non risiede soltanto nel riconoscimento delcarattere costruttivo e modellante del linguaggio, ma anchenella capacità di sviluppare questo tema mantenendo viva lacentralità del referente, la necessità di un forte ancoraggioall'esperienza, a una realtà che è primariamenteextralinguistica: una necessità che in tutti i principali indirizzinovecenteschi di filosofia del linguaggio appare gravementedisattesa, a favore di una concezione del linguaggio comefenomeno autonomo e autogenerantesi.
Il punto di forza dellaprospettiva naturalistica consiste proprio nella chiaraconsapevolezza della relatività simbolica , della dipendenzadei segni linguistici da un contesto più vasto , collocandol'attività verbale entro il più ampio processo transazionale chelega gli uomini tra loro e con l'ambiente . Il volume è una chiarae ben argomentata ricostruzione storico-critica di questadimentica tradizione del pensiero filosofico novecentesco ,analizzata anche in considerazione delle sue influenze sui piùrecenti e avanzati progetti di ricerca sul linguaggio inneurobiologia e nelle scienze cognitive. [Testo dell'editore]
-
Information