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Geografia e rivoluzione

2019 - Franco Angeli

7-20 p.

Questo articolo riflette sulla relazione ontologica tra geografia e rivoluzione. Partendo dal famoso libro di Hannah Arendt Sulla Rivoluzione, il presente saggio analizza il nesso tra il gesto di 'segnare la Terra' come atto costitutivo di ogni ordine sociale e il concetto stesso di rivoluzione. Richiamando l'opera di Carl Schmitt e il suo pensiero 'spaziale' l'articolo insiste sull'importanza di interrogare, a partire dalla geografia, il rapporto tra potere costituente e potere costituito, proprio per comprendere il profondo potenziale rivoluzionario del pensiero geografico e delle pratiche geografiche.

Ponendo particolare enfasi sulla figura del rifugiato e sull'irreversibile crisi dello stato nazione, e seguendo in questo le argomentazioni di Giorgio Agamben, l'articolo chiude con una serie di considerazioni sulla necessità di una rivoluzione geografica, cioè di una nuova ontologia spaziale associata a una nuova immaginazione geografica in grado di superare le trappole territoriali che stanno all'origine delle due crisi più drammatiche che interessano oggi tutte le società occidentali: quella dei rifugiati e quella associata al cambiamento climatico [Testo dell'editore].

This article reflects on the ontological relationship between geography and revolution. Starting from Hannah Arendt's seminal essay On Revolution, it analyses the link between the 'gesture' of 'writing the Earth', as a gesture constitutive of each and every social order, and the original conceptualizations of the term revolution. By engaging with Carl Schmitt's oeuvre, and his spatial thought in particular, this essay speculates at length on the importance of interrogating - from a geographical perspective - the foundational relationship between pouvoir constitutif and pouvoir constitué in order to appreciate the profound revolutionary potential inherent to geographical thought and geographical practice.

Placing particular emphasis of the figure of the refugee and on the related irreversible crisis of the nation state - following in this Giorgio Agamben's work on the same topic - the article concludes with a series of consideration on the need for a geographical revolution, that is, a new spatial ontology associated to new geographical imaginations capable of moving beyond the territorial traps at the origin of the two most urgent crises affecting today all western societies: the refugee crisis and that associate to global climate change. [Publisher's text].

Is part of

Rivista geografica italiana : CXXVI, 1, 2019