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Gli stati di coscienza nelle pratiche meditative

2018 - Franco Angeli

93-109 p.

Le pratiche meditative sono dei training fisici e mentali atti a sviluppare l'attenzione volontaria, il ricordo di sé, la coscienza fenomenica e la concentrazione unitiva. Originate all'interno delle tradizioni spirituali, dell'induismo e del buddhismo, sono oggetto di studio e di utilizzazione da parte delle neuroscienze e della psicologia clinica. Negli ultimi due decenni molte ricerche sono state dedicate alla meditazione mindfulness (samma sati), che cerca di sviluppare l'attenzione volontaria (Focus Attention Meditation), la coscienza del testimone (Open Monitoring Meditation) e la capacità di sostare nel momento presente (essere nel qui e ora). Oltre allo sviluppo di abilità cognitive, le pratiche di mindfulness coltivano in particolare alcuni atteggiamenti mentali (equanimità, gentilezza, lasciar andare), in grado di modificare le abitudini mentali negative.

Studi di neuroscienze cliniche e sperimentali hanno evidenziato che le pratiche di meditazione unitiva (samma samadhi) sono correlate con le funzioni sottese dai lobi temporali e parietali, in particolare dalla giunzione temporo-parietale, mentre le pratiche di meditazione di consapevolezza (samma sati) sono correlate in particolare alle funzioni del lobo frontale e prefrontale. Per queste ragioni le pratiche meditative possono essere considerate come una sorta di ponte tra spiritualità, neuroscienze e psicologia clinica. [Testo dell'editore].

Meditative practices consist in body and mental training designed to develop voluntary attention, self-remembering, phenomenal consciousness and unitive concentration. These practices, stemming from the spiritual traditions of Hinduism and Buddhism, now receive increasing attention by neuroscience and clinical psychology. Over the past two decades, much research has been devoted to mindfulness meditation (samma sati) with the aim to develop voluntary attention (Focused Attention Meditation), "awareness of thinking" (Open Monitoring Meditation) and the ability to stay in the present moment (being in the here and now). Mindfulness practices not only develop cognitive skills, but also reinforce specific mental attitudes - such as equanimity, kindness, letting go - that can modify negative mental habits.

Clinical and experimental neuroscience studies now highlight that the unitive meditation practices (samma samadhi) are correlated with the underlying functions of the temporal and parietal lobes, such as the temporal-parietal junction, whereas the mindfulness meditation practices (samma sati) are more related to the functions of the frontal and prefrontal lobes. Hence, meditative practices can be considered a bridge between spirituality, neuroscience and clinical psychology. [Publishers' text].

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Rivista sperimentale di freniatria : la rivista dei servizi di salute mentale : CXLII, 1, 2018