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Globalizzazione, nuove guerre e diritto internazionale

2012 - Tangram Edizioni Scientifiche

339 p.

La fine del periodo della Guerra fredda è stata accolta come l'inizio di un 'nuovo ordine mondiale' che avrebbe dovuto portare pace, libertà e prosperità per tutti i popoli. Ma così non è stato. Infatti, il fenomeno maggiormente caratterizzante questo periodo storico, la globalizzazione, ha in parte negato tali aspettative. Con riferimento all'obiettivo della pace, poi, lo status quo è ancora più drammatico: la pace e i diritti umani sono negati ogni giorno da decine di guerre. Tali conflitti, qualificabili come "intra-state conflicts", hanno causato un elevato numero di vittime e sono stati scenario di crimini immani. Una caratteristica dominante di queste 'guerre senza fronte' è il coinvolgimento, in termini di feriti e di morti, soprattutto di donne e bambini.

Il diritto internazionale, in questo contesto, pare porsi sempre di più come un 'diritto globale', che tende a sviluppare regole rivolte a organizzare una comunità globale e a tutelare valori e beni comuni a tutta l'umanità (si pensi, ad esempio, al mantenimento della pace mondiale o alla repressione dei crimina juris gentium). Con questo lavoro ci si propone di evidenziare come il 'pervasivo' fenomeno della globalizzazione, da qualificarsi a nostro avviso più come un 'processo' che come il 'risultato' di un processo, abbia di fatto prodotto considerevoli effetti sul diritto internazionale, nello specifico sul diritto internazionale umanitario e penale, sia relativamente ai soggetti di questo ordinamento sia rispetto allo scopo e al contenuto delle norme da esso prodotte. [Testo dell'editore].

Includes bibliographical references.