Le porte del sogno : il contributo dell'etnopsichiatria a una teoria transculturale sul sogno
37-56 p.
Il saggio costituisce un'analisi preliminare delle riflessioni sui rapporti tra sogno e cultura elaborate da importanti Autori dell'etnopsichiatria. In particolare, ricostruisce la teoria di Georges Devereux sui cosiddetti sogni patogeni, esperienze oniriche che la nosologia di diverse aree geoculturali individua quali cause di malattia. La teoria di Devereux è disseminata in vari testi dedicati ai Mohave della California e coniuga i dati della psicologia con quelli ricavati dai suoi studi etnologici fra le popolazioni native del Nord America. Esse pensano che il sogno non è una costruzione immaginaria, ma un'esperienza reale dell'anima, che partecipa attivamente al destino umano.
I Mohave ritengono il sogno l'imbuto che raccoglie i fatti e il setaccio che li respinge per conto della cultura. In tale contesto il sognatore cercherà di vivere un'esperienza onirica e si rivolgerà all'esperto, lo sciamano, per essere guidato nel corpus mitologico di riferimento piuttosto che per ottenere un'interpretazione. Lo sciamano stesso è chiamato ad assumere il suo ruolo da "sogni iniziatici". Ciò spiegherebbe perché i nativi del continente americano si sono sforzati di trovare e padroneggiare sostanze psicoattive che hanno permesso agli uomini di aprire le porte del sogno. [Testo dell'editore].
The authors offer a preliminary analysis of eminent ethnopsychiatrists' reflections on the relationship between dream and culture. In particular, they present Georges Devereux's theory on the so-called pathogenic dreams, i.e. oniric experiences considered the cause of illness by the nosology of different geo-cultural areas. Devereux's theory is disseminated in various manuscripts on the Mohave of California. His approach combines psychological and ethnological data drawn from his studies among the North American native people. In these societies, a dream is not an imaginary construction, but a real experience of the soul participating actively to human destiny.
The Mohave think about a dream as a 'funnel' that admits, or as a 'sieve' that rejects facts on behalf of culture. In this cultural context the dreamer will try to live a dream, and ask an expert, the shaman, to guide him or her through the mythological corpus, not expecting an interpretation. The shaman then plays his role using "initiatory dreams". Such facts may explain why American native people have tried to find, and master, psychoactive substances that allow human beings to open the gates of the dream. [Publisher's Text].
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Rivista sperimentale di freniatria : la rivista dei servizi di salute mentale : CXLI, 2, 2017-
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Information
ISSN: 1972-5582
KEYWORDS
- Etnopsichiatria, sogni patogeni, Mohave, mito, sciamanesimo
- Ethnopsychiatry, Pathogenic Dreams, Mohave, Myth, Shamanism