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I Tipi psicologici fra tradizione, controversie e modernità

2024 - Franco Angeli

25-46 p.

Dall'edizione di Tipi psicologici (1921) in poi, letteratura ed epistolari hanno contribuito a chiarire come la tipologia fosse tutto fuorché il principale interesse di Carl Gustav Jung. Quest'ultimo ne riconosceva il valore in quanto apparato critico per vagliare il materiale empirico, piuttosto che tentativo di tipizzare le coscienze. è proprio la capacità euristica dei tipi a giustificarne l'odierno utilizzo in ambito psicoterapeutico e analitico. Paradossalmente, è invece la loro sistematizzazione come "caratterologia" a decretarne il successo anche al di fuori dei contesti clinici e, dagli anni '20 in poi, l'enorme diffusione a ogni latitudine, rendendo la teoria via via più rilevante a fini valutativi, formativi e orientativi.

Dal 1942 a oggi, vengono realizzati numerosi tentativi psicometrici ispirati alla tipologia junghiana, derivati, congruenti o divergenti dal Myers-Briggs Type Indicator (MBTI). Se la teoria va sempre più sofisticandosi dal punto di vista metodologico, essa sembra però adombrare pressoché tutte le preoccupazioni filosofiche, letterarie e culturali care a Jung, come rilevato da James Hillman in un intervento tenuto a Eranos nel 1976, Le tipologie egualitarie versus la percezione dell'unicità. [Testo dell'editore].

From the edition of Psychological Types (1921) onward, literature and epistolary correspondence helped clarify how typology was anything but Carl Gustav Jung's main interest. The latter recognized its value as a critical apparatus for sifting empirical material, rather than an attempt to typify consciousnesses. It is precisely the heuristic capacity of types, which justifies their use today in psychotherapeutic and analytical settings. Paradoxically, it is instead their systematization as "characterology" that decreed their success even outside clinical contexts and, from the 1920s onward, their enormous diffusion at every latitude, making the theory gradually more and more relevant for evaluative, training, and orientational purposes.

From 1942 to the present, numerous psychometric attempts inspired by Jungian typology are made, derived, congruent, or divergent from the Myers Briggs Type Indicator (MBTI). While the theory is becoming increasingly sophisticated methodologically, it nevertheless seems to overshadow almost all of the philosophical, literary, and cultural concerns dear to Jung, as noted by James Hillman in a talk given at Eranos in 1976, Egalitarian Typologies versus the Perception of the Unique. [Publisher's Text].

Ist Teil von

Studi junghiani : rivista semestrale dell'Associazione italiana di Psicologia Analitica : 59, 1, 2024