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Čechov, la sofferenza delle donne

2024 - Edizioni di Pagina

144 p.

Includes bibliographical references and index.

Un Čechov femminista a sua insaputa che, attraverso i suoi quattro capolavori teatrali composti fra il 1895 e il 1903, canta la progressiva liberazione della donna dalla violenza maschile. Nel primo dramma (Il gabbiano) il rifiuto – a quattro voci – della funzione generatrice della donna. Da quel momento in avanti, solo donne che inseguono il proprio desiderio. La Elena di Zio Vanja è svelta a riconoscerlo ma fatica a sbarazzarsi di un corteggiatore sessualmente molesto. La Maša di Tre sorelle, invece, il suo desiderio lo cova da quattro anni di un infelice matrimonio, ed è fulminea a conquistarsi l'uomo del suo cuore e dei suoi sensi, senza nessun imbarazzo nei confronti dello squallido marito. La Ljubov' del Giardino dei ciliegi, infine, conclude la lunga marcia splendidamente sola. Di uomini ne ha avuti, forse persino troppi, ma sono alle sue spalle: li ha dissipati come ha dissipato i rubli del proprio patrimonio.

È la più scandalosa delle eroine cˇechoviane, la più libertina, ma non conosciamo nulla del suo eros; percepiamo benissimo la brama carnale di Elena e di Maša, ma Ljubov' ci depista e quasi ci sbeffeggia con il suo profilo di crocerossina, di infermiera devota a un maschio egoista e crudele. Rispettiamo tuttavia la sottile perversione masochista che intuiamo in lei, testimonianza di una donna definitivamente affrancata da ogni subalternità, a figli fratelli mariti parenti, alla morale e alle istituzioni. [Testo dell'editore]