La mala vita : donne pubbliche nel Medioevo
173 pages
Includes bibliographical references.
"Idio sempre schifa i maggiori mali, e d'ogne male ch'egli sostiene sempre trae un maggior bene... Or non vedi che ssi sostengono le meretrici nelle cittadi? Questo è un grande male, e se si sottraesse, sì ssi sottrarrebbe un grande bene, però che ssi farebbero più adulterii, più soddomie, che sarebbe molto peggio"Giordano da PisaAnche nel Medioevo troviamo donne disposte a vendere il proprio corpo "pro pretio, lucro et questu": condannata e ritenuta una vergogna, la prostituzione era però considerata ineliminabile e persino necessaria. Giustificabile, perché salvava da mali peggiori come la corruzione delle vergini e delle spose e "l'abominevole vizio della sodomia". Ma qual era la posizione della Chiesa e dei pubblici poteri nel regolare questo fenomeno divenuto assai rilevante? Nel Trecento, infatti, si assiste ovunque in Europa al proliferare dei postriboli, a volte quasi piccole fortezze del piacere, a volte strade o quartieri riservati, e la vita delle donne pubbliche - forestiere o straniere, spesso so
praffatte dai debiti - dentro e fuori fu sottoposta a rigide norme. [Testo dell'editore].
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ISBN: 9788815357205
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