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Proposte logico-metodologiche utili a rilevare bias e credenze sulle funzioni attentive esecutive : criticità collegate all'osservazione clinica e ai protocolli di ricerca

2022 - Franco Angeli

27-51 p.

Nell'articolo di riferimento di questa rassegna le riflessioni di Antonietti, Borgatti e Giorgetti vanno incontro a un disagio scientifico e clinico che da anni si confronta con pregiudizi metodologici, tendenze inspiegabili che portano a fraintendimenti e pubblicazioni di articoli o test altrettanto dubbi. Qui formuliamo una proposta con l'intento di contenere, almeno in parte, tali tendenze. Questa proposta, che utilizza le conoscenze neurofisiologiche funzionali e la logica formale per sostenere i vincoli metodologici, è stata articolata in alcuni punti.

1) Riflessione sui rischi interpretativi di diagnosi e risultati di ricerca che si affidano completamente a "etichette diagnostiche" che possono facilmente trasformarsi in stereotipi e in inefficaci spiegazioni tautologiche e circolari; 2) Necessità di rivedere i modelli neurocognitivi, compresi quelli delle funzioni esecutive attentive, alla luce dei recenti studi sulla neurofisiologia delle reti cerebrali che le sottendono, in contrasto con i paradigmi obsoleti ancora ampiamente praticati spesso in modo acritico; 3) Principi logicometodologici fondanti dei costrutti, evidenziando l'arbitrarietà delle scelte e l'incertezza delle funzioni isolate, attraverso "inferenze inverse" abduttive. Tali operazioni sono confrontate con la possibilità di incorrere in almeno tre fallacie logiche (affermazione del conseguente, negazione dell'antecedente, eccesso di analogia).

Ciò comporta possibili infrazioni (opportunamente analizzate e spiegate) che ricadono negativamente sia sui protocolli clinici, sia su quelli di ricerca (comprese le discussioni interpretative dei risultati). [Testo dell'editore].

In the target article of this review, the reflections of Antonietti, Borgatti, and Giorgetti meet a scientific and clinical unease that for years has been confronted with methodological prejudices, inexplicable tendencies that lead to misunderstandings, and the publication of dubious articles or tests. Here we make a proposal with the intention of curbing, at least in part, these tendencies.This proposal, which uses functional neurophysiological knowledge and formal logic to support methodological constraints, is articulated in a number of points. 1) Reflection on the interpretative risks of diagnoses and research results that rely completely on 'diagnostic labels' that can easily turn into stereotypes and ineffective tautological and circular explanations.

2) Need to revise neurocognitive models, including those concerning attentional executive functions, in light of recent studies on the neurophysiology of the brain networks that underlie them, in contrast to the outdated paradigms still widely practiced, often uncritically. 3) Founding logicalmethodological principles of the constructs are proposed, highlighting the arbitrariness of choices and the uncertainty of isolated functions through abductive 'inverse inferences'. Such operations are confronted with the possibility of incurring at least three logical fallacies (anticipation of the consequent, negation of the antecedent, excess of analogy).This leads to possible infractions (duly analyzed and explained) that fall negatively on both clinical and research protocols (including interpretative discussions of results). [Publisher's text].

Ist Teil von

Ricerche di psicologia : 4, 2022