Partigiani, patrioti, soldati : la Resistenza e gli alleati di fronte al problema dello status dei combattenti italiani (1944-1945)

L'articolo si propone di indagare la discussione che si sviluppò internamente ai comandi britannici sull'opportunità di concedere ai partigiani italiani lo status ufficiale di combattenti, facente quindi parte di una forza armata regolare e protetti dalle convenzioni internazionali sulla guerra. La discussione nacque in risposta alle crescenti violenze tedesche durante l'estate del 1944 e proseguì poi, senza peraltro giungere a una conclusione, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. L'analisi di questi documenti permette di arricchire il quadro del rapporto che la Resistenza ebbe con le forze armate e l'idea del nuovo esercito dell'Italia democratica. Un'idea di riforma che, come la proposta britannica di concedere ai partigiani il riconoscimento internazionale di combattenti, non trovò mai applicazione. [Testo dell'editore]

The article aims to investigate the discussion, within the British military leadership, on whether or not to recognise Italian partisans as regular combatants, therefore part of the regular army and entitled to the protection of international conventions on war. The discussion began in response to increasing German atrocities during the summer of 1944. It dragged on, without reaching a proper conclusion, until the end of the Second world war. The analysis of this discussion allows us to enrich the understanding of the relationship that the Resistance developed with the armed forces, and the idea of a new army for the Italian democracy. An idea that, just like the British proposal of recognising the partisans as proper combatants, never saw the light of day. [Publisher's text]