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Didattica pandemica : la digitalizzazione forzata della scuola italiana durante l'epidemia da Covid-19

2020 - Franco Angeli

59-76 p.

La pandemia da Covid19 ha indotto le istituzioni scolastiche italiane a sostituire la didattica in presenza con una varietà di forme di apprendimento online. Per indicare queste forme di elearning, il governo italiano ha fatto ricorso al termine Didattica a Distanza (DaD) creando un neologismo semantico che denuncia la mancanza di inquadramento storicopedagogico e di un piano già predisposto, con la conseguente necessità di improvvisare. Come nel resto d'Europa, la maggior parte dei docenti ha insegnato online per la prima volta e ha trasposto a distanza le pratiche tipiche della presenza.

Criticata dal movimento nazionale Priorità alla Scuola, con occupazioni di scuole e decine di manifestazioni in oltre 60 città italiane, alla fine del primo lockdown la DaD è stata subordinata dal Ministero dell'Istruzione alla necessità di garantire l'insegnamento in presenza, tranne che in situazioni di rinnovata emergenza sanitaria per le quali ogni scuola è stata chiamata a elaborare un Piano scolastico per la didattica digitale integrata. In assenza degli spazi necessari, del personale idoneo e dei trasporti sufficienti a garantire la didattica in presenza e in sicurezza, a causa dell'aumento autunnale dei contagi la DaD è tornata al 100% nelle scuole superiori da novembre 2020.

In seguito alle denunce degli psichiatri sull'aumento dei ricoveri e del disagio psichico tra gli adolescenti, iniziate a gennaio 2021, a cui si sono aggiunti gli allarmi sull'aumento dell'abbandono scolastico, ad aprile 2021 la DaD è stata limitata al 50% in zona rossa e al 70% in zona gialla e arancione, dal nuovo Governo Draghi, dimostrando il fallimento dell'integrazione forzata della didattica digitale ma non rinunciandovi. Stando ai dati forniti dall'osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli, chi dovrebbe guidare il delicato percorso di integrazione della didattica digitale nelle pratiche educative abituali, ovvero le ventidue scuole fondatrici del movimento istituzionale delle Avanguardie Educative, promosso dall'Indire, raggiunge mediamente ottimi risultati soltanto in ambito professionale e tecnico, mentre su 27 indirizzi che preparano all'università solo 13 figurano tra i primi posti della classifica che misura i risultati dei diplomati all'esame di maturità e al primo anno di università.

A fronte di questi scarsi risultati, occorre interrogarsi sullo stretto legame tra INDIRE e imprese private come le multinazionali dell'informatica e C2Group, azienda di riferimento in Italia nel settore, che fornisce ambienti digitali integrati alle scuole ed è sponsor della fiera Didacta, inserita dal MIUR tra gli eventi previsti dal piano pluriennale di formazione dei docenti. [Testo dell'editore].

The Covid19 pandemic has led Italian educational institutions to replace facetoface teaching with a variety of forms of online learning. To indicate these forms of elearning, the Italian government has resorted to the term Distance Learning (DaD), creating a semantic neologism that denounces the lack of historicalpedagogical framework and of a prearranged plan, with the consequent need to improvise. As in the rest of Europe, most teachers taught online for the first time and transposed typical presence practices to distance. Criticized by the national movement Priorities to School, with occupations of schools and dozens of demonstrations in over 60 Italian cities, at the end of the first lockdown DaD was subordinated by the Ministry of Education to the need to guarantee teaching in presence, except in situations of renewed emergency for which each school was called upon to elaborate a school plan for integrated digital teaching.

In the absence of the necessary space, appropriate staffing, and sufficient transportation to ensure safe, inperson teaching, due to the fall increase in infections, DaD has returned to 100% in high schools since November 2020. Following complaints from psychiatrists about the increase in hospitalizations and mental distress among adolescents that began in January 2021, compounded by alarms about the increase in high school dropouts, DaD was limited to 50% in the red zone and 70% in the yellow and orange zones by the new Draghi government in April 2021, demonstrating the failure of forced integration of digital teaching but not giving it up.

According to the data provided by the Agnelli Foundation's Eduscopio observatory, those who should be leading the delicate path of integrating digital teaching into customary educational practices, i.e., the twentytwo founding schools of the institutional movement of the Avanguardie Educative, promoted by Indire, on average achieve excellent results only in the professional and technical fields, while out of 27 courses of study that prepare students for university, only 13 appear among the top places in the ranking that measures the results of graduates from high school and the first year of university.

In the face of these poor results, it is necessary to question the close link between INDIRE and private companies such as the multinationals of information technology and C2Group, a company of reference in Italy in the sector, which provides schools with integrated digital environments and is a sponsor of the Didacta fair, included by MIUR among the events included in the multiyear plan for teacher training. [Publisher's text].

Ist Teil von

Prisma : economia, società, lavoro : 1, 2020