Editoriale

In questo editoriale il Direttore presenta il tema del numero, con alcune sue considerazioni sull'origine e i destini del trauma. Il trauma reale/fantasmatico appare nella sua severità come un'effrazione nella continuità dell'essere; esso è dovuto a una multifattorialità di elementi combinati che sono all'origine della sofferenza dei pazienti e della loro riedizione nel transfert. Per quanto gli eventi traumatici possano essere oggettivamente soverchianti, è il vissuto soggettivo, nell'intrapsichico, che ne determina i destini. La "madre sufficientemente buona" di Winnicott avrebbe, dunque, il compito di percepire e accettare le eventuali fragilità del bambino, accettare, cioè, l'infans nella sua realtà e accoglierlo nella sua alterità soggettiva.

Ugualmente, l'accettazione dell'alterità e del limite spetta all'analista quando l'ambiente di sostegno ha fallito e si è rivelato, per questo, traumatico. Alla coppia psicoanalitica il compito di ricostruire-costruire-ritrascrivere il vissuto del trauma e di promuovere il senso della continuità del Sé che il trauma ha interrotto. Sono presentati i contributi dei vari autori che intervengono sul tema di questo numero. [Testo dell'editore].

In this editorial the director presents the theme of the issue, with some of his considerations on the origin and destiny of the trauma. The real/phantasmic trauma appears in its severity as a break in the continuity of being; it is due to a multifactorial nature of combined elements that are at the origin of the suffering of the patients and of their re-edition in the transference. As traumatic events may be objectively overwhelming, it is the subjective experience, in the intrapsychic, that determines its destinies. The "good enough mother" of Winnicott would, therefore, have the task of perceiving and accepting the eventual fragility of the child, that is accepting the infans in its reality and accepting it in its subjective otherness.

Likewise, the analyst's acceptance of otherness and of limitation is when the support environment has failed and has proved to be traumatic for this. The psychoanalytic couple has the task of reconstructing-constructing-re-writing the experience of trauma and of promoting the sense of continuity of the self that the trauma has interrupted. The contributions of the various authors on the subject of this issue are presented. [Publisher's text].