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Uno spazio che muove : la politica affettiva di uno spazio collaborativo al tempo del capitalismo soft

2019 - Franco Angeli

117-138 p.

Il presente contributo propone un'analisi della politica affettiva di uno spazio collaborativo milanese che realizza, materialmente, il contemporaneo discorso dell'innovazione. In particolare, si mostrerà come la disposizione affettiva di serendipity imprenditoriale sia un vero e proprio oggetto di governo da parte dell'organizzazione e come lo spazio organizzativo si affermi quale meccanismo di potere primario di tale governo. La riflessione, frutto di un'osservazione etnografica, presenta un contributo critico in merito all'uso strategico dello spazio, misurandosi con i processi socio-materiali e con le micro-geografie affettive del potere di un luogo di lavoro iconico del capitalismo soft.

Da una parte, la dialettica socio-spaziale sarà analizzata a partire dalla cultura materiale del luogo di lavoro, dall'altra si mostrerà come gli affetti leghino pratiche, spazi e discorsi, producendo cosi effetti politici. Da un punto di vista teorico, l'analisi desidera contribuire, in modo particolare, al nascente filone di ricerca delle geografie delle organizzazioni, proponendo una legittimazione dell'organizzazione quale oggetto di rilevanza euristica per la geografia. [Testo dell'editore].

This contribution focuses on the politics of affects of a collaborative space located in Milan, that materially performs the contemporary discourse of innovation. More specifically, the paper approaches entrepreneurial serendipity as an affective disposition to be governed on the side of the organization, and shows how the organizational space functions as the primary mechanism of government to this end. Building upon an ethnographic observation, the analysis offers a critical understanding of the strategic use of space, paying attention to the socio-material processes and affective micro-geographies of power as they happen in an iconic workspace in the age of soft capitalism.

On the one hand, the socio-spatial dialectics is analysed from the viewpoint of the material culture characterizing the working environment; on the other hand, the paper shows how affect functions by bonding practices, spaces and discourses, thus producing political effects. Theoretically, the analysis contributes to the emerging research field of geographies of organizations, endorsing the legitimacy of the organization as a heuristically valuable object of interest for geography. [Publisher's text].

Ist Teil von

Rivista geografica italiana : CXXVI, 4, 2019