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L'origine collaborativa e intersoggettiva della coscienza : un approccio evoluzionista ed evolutivo

2018 - Franco Angeli

77-89 p.

Da un punto di vista evoluzionistico la coscienza sorge nei primati come funzione della complessità sociale. Negli umani, lo sviluppo delle capacità concettuali e intersoggettive produce diverse forme di coscienza. Le capacità intersoggettive permettono agli umani di leggere le intenzioni, le emozioni e i desideri dell'altro (teoria della mente). Tali capacità si sono dimostrate uno strumento necessario nel facilitare un nuovo tipo di collaborazione fondato sull'uguaglianza, una struttura sociale dimostrata nei gruppi nomadi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico superiore. Questo nuovo livello di collaborazione e di comunicazione produsse una forma più estesa di coscienza e di consapevolezza. Da un punto di vista evolutivo la relazione tra intersoggettività e coscienza negli esseri umani presenta tre livelli. Una forma primaria di comunicazione intersoggettiva si sviluppa durante il primo anno di vita ed è implicita, automatica, centrata sul qui-e-ora e sulle interazioni duali.

Questa forma di intersoggettività è accompagnata da una coscienza di tipo nucleare, non accessibile facilmente alla valutazione cosciente. Durante il secondo anno di vita forme secondarie di intersoggettività estendono la coscienza e passano dall'immediatezza delle interazioni duali alla comprensione di intenzioni e scopi e all'esplorazione del mondo compartecipata con i caregiver. Una caratteristica importante delle forme secondarie di intersoggettività è l'accesso alla coscienza sotto forma di simboli preverbali. Questo tipo di coscienza è probabilmente presente nella maggior parte dei primati, particolarmente nelle scimmie antropomorfe. Un ulteriore passo avanti avviene nel momento in cui la comunicazione soggettiva si avvale di significati e concetti già presenti, che vengono nominati e articolati nel linguaggio.

Il passaggio al linguaggio permette alla nostra specie di concepire contemporaneamente passato, presente e futuro (memoria autobiografica) creando le condizioni per l'autoriflessione, la forma di coscienza esclusivamente umana. [Testo dell'editore].

Consciousness emerges in primates as a function of social complexity. As conceptual and intersubjective-communicative abilities increased in depth and breadth in humans so did different forms of consciousness. Intersubjective abilities allowed humans the capacity to read intentions, emotions and desires of others (theory of mind). These abilities might have been instrumental in facilitating a new type of cooperation based on equality that we think emerged among nomadic hunter gatherers during the upper Paleolithic era. This new level of cooperation and communication gave raise to an expanded form of consciousness and self awareness. Turning to development, we examine the relation between intersubjective communication and consciousness. Three basic levels of intersubjectivity and consciousness might be present (simultaneously) in humans.

A primary form of intersubjective communication develops during the first year of life that is implicit, automatic and is limited to here-and-now and to one-to-one interactions. This form of intersubjectivity is accompanied by a core type of consciousness is not accessible for conscious scrutiny, and is probably present in most mammals. During the second year of life secondary forms of intersubjectivity expand consciousness from the immediacy of one-to-one interactions, to include a shared understanding of intentions and goals and shared exploration of the world with caregivers. The important characteristic of secondary forms of intersubjectivity is that they have access to consciousness, most likely in the form of preverbal sym bols that embody a primordial type of conceptual knowledge. This type of consciousness is probably present in most primates, particularly the apes. A further step in intersubjective communication uses the meanings and concepts that are already present, and names and expresses them

The leap into language allows our species to conceive past, present and future simultaneously (autobiographical memory). The cultural transmission of knowledge and social mores depends of these abilities. This further expands the scope of consciousness and creates conditions for self reflection, a type of consciousness that is uniquely human. [Publisher's text].

Ist Teil von

Psicobiettivo : rivista quadrimestrale di psicoterapie a confronto : XXXVIII, 3, 2018