Cosmopolitismo e piccola patria : la scrittura politica di Alvise Zenobio, nobile veneziano (1757-1817)

Il saggio ricostruisce l'avventurosa vita politica del nobile veneziano Alvise Zenobio, un repubblicano anglofilo che tra il 1789 e il 1815 si divise tra Londra e Parigi e intervenne a piu riprese sul significato degli anni rivoluzionari e napoleonici. Dapprima favorevole ai rivolgimenti francesi - tanto da tradurre in inglese un testo di Sieyes - guardo poi con preoccupazione alla nascita di una repubblica democratica per tornare in seguito a entusiasmarsi ai successi di Bonaparte in Italia. Nel 1797 plaudi al crollo della Serenissima e nel 1802 pubblico a Milano uno scritto di Hume, che gli sembrava dovesse ispirare la costituzione della Repubblica italiana. Presto deluso da Napoleone, tento, al momento del crollo dell'Impero francese, di perorare il ritorno all'indipendenza della Serenissima. Il saggio analizza i suoi molti scritti politici - spesso attribuendogliene alcuni pubblicati anonimi - e illustra un curioso percorso politico che esaurisce il cosmopolitismo dei Lumi nell'accettazione di una piccola

patria ritrovata.

The essay retraces the adventurous political life of Alvise Zenobio, Venitian aristocrat, who from 1789 to 1816 lived between London and Paris and actively discussed the significance of the revolutionary and Napoleonic years. At first a supporter of the French revolution to the point of translating a pamphlet by Abbe Seyes into English, he later looked at the birth of a democratic republic with some concern, finally becoming an enthusiast of Napoleon's victories in Italy. In 1797 Alvise Zenobio cheered at the collapse of the Venetian Republic and in 1802 he translated and published a work by Hume, which he hoped would inspire the Constitution of the Italian Republic. Quite soon, though, he became disappointed by Napoleon and when the French Empire crashed he tried to plead the return to independence of the Venetian Republic. The essay analyses Alvise Zenobio's many political works - often even crediting him with some anonymous ones - and sets light on a political career which exhausts the Enlightenment's cosm

opolitanism in the acceptance of a rediscovered small homeland.