E-book PDF (2,21 Mb)
Pris en charge uniquement par Adobe Acrobat Reader (voir détails)

"Nelli occhi della filosofia". La logica nell'opera di Dante Alighieri

2025 - Brepols

515 p.

Codificata a partire da una sezione specifica del corpus aristotelico, la logica rappresentava nel Medioevo latino quell'"arte delle arti" (ars artium) che studiava le regole del ragionamento corretto e le era riconosciuta una universalità di tipo strumentale. Come notato sin dai primi biografi e commentatori, Dante dimostra in svariate occasioni una maestria e una padronanza della materia del tutto degne, per dirla col Boccaccio, di un "maraviglioso loïco". Giustamente celebri sono i versi di Inferno XXVII in cui "un d'i neri cherubini", con un raffinato ragionamento, strappa l'anima di Guido da Montefeltro all'impotente San Francesco ("forse / tu non pensavi ch'io loïco fossi!", v. 123); ma è soprattutto nel Convivio, nella Monarchia e nella controversa Questio de aqua et terra che l'Alighieri sfoggia una competenza difficilmente riducibile alla consultazione occasionale di qualche 'manuale'. Questo studio analizza sistematicamente i passaggi dell'opera dantesca riconducibili a

questo specifico ambito disciplinare; e offre una panoramica sugli ambienti culturali in cui il Poeta avrebbe verosimilmente potuto formarsi (Firenze, Bologna, la Toscana occidentale, la marca Trevigiana). Da un lato, quindi, si inserisce nel fortunato filone di studi che si è occupato di valutare la conoscenza che Dante poté avere delle dottrine di Aristotele e dei suoi interpreti. Dall'altro, tenta di ricostruire i tempi, i luoghi e i modi in cui, "peregrino, quasi mendicando", poté acquisire tale competenza specialistica. In tal modo, non viene solo illuminato un lato inesplorato di questo eccezionale "amatore di sapienza", ma viene anche offerto uno scorcio privilegiato sullo stato delle conoscenze filosofiche in Italia fra XIII e XIV secolo. [Publisher's Text]